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Mese: Febbraio 2023

ChatGPT, amico o nemico dei sales?

ChatGPT, amico o nemico dei sales?

Nel 2022, una delle invenzioni più sensazionali è stata il software di intelligenza artificiale che noi tutti abbiamo conosciuto con il nome di ChatGPT. Questo strumento ha suscitato grande interesse e creato grandi aspettative in ognuno di noi, grazie alle sue articolate e dettagliate risposte e alla sua velocità di elaborazione. Nondimeno, ha creato anche qualche perplessità nella mente di chi pensa che una tale tecnologia abbia la capacità di rimpiazzare la manodopera umana in un giorno futuro. Detto ciò, come andrebbe una conversazione tra due sales manager riguardo al tema ChatGPT? In questo articolo proviamo a ripercorrere quelle che potrebbero essere le loro opinioni, favorevoli e contrarie, e vedremo anche cosa ne pensa brevemente lo stesso software in questione, ChatGPT. ChatGPT è uno strumento ancora molto nuovo ma già si spendono parecchie opinioni a riguardo, soprattutto da parte di chi vede l’intelligenza artificiale nel panorama professionale del futuro. Tra le tante professioni a cui può tornare utile un’AI come ChatGPT, c’è sicuramente il mondo delle vendite. Se ci immaginassimo l’opinione di un sales guy entusiasta della nuova tecnologia, ci convinceremmo che ChatGPT è il best buddy che non abbiamo mai avuto per le nostre vendite. Il software creato dal team di OpenAi è in grado, a differenza di altri software di AI, di generare contenuti come articoli di blog, materiale sales, e contenuti per social media in modo rapido ed efficiente. Questo, grazie alla elaborazione del linguaggio naturale di ChatGPT, può aiutare le aziende a creare contenuti personalizzati in base agli interessi e alle esigenze specifiche del loro pubblico, in modo da catturare maggiormente la loro attenzione e favorirne il coinvolgimento. Se avessimo però un detrattore delle intelligenze artificiali applicate alle vendite, il suo discorso farebbe giustamente leva sul fatto che ChatGPT potrebbe generare copy che non sono di alta qualità come se fossero stati scritti da un umano. In alcuni casi può generare contenuti imprecisi o fuorvianti, che addirittura potrebbero finire per danneggiare il business. Un altro argomento che potrebbe portare il sales guy più confidente nei mezzi di ChatGPT potrebbe essere la capacità dell’AI di identificare attraverso un semplice testo (un’email, ad esempio) le esigenze dei clienti. La risposta precisa di ChatGPT poi aiuta i clienti a trovare in modo rapido i prodotti o servizi di cui ha più bisogno, risparmiando così tempo al team sales e al cliente, portando quindi a tassi di conversione più elevati e a risultati migliori. Non si farebbe però aspettare la risposta del detrattore di ChatGPT, il quale replicherebbe che tutto dipende dall’input riceveuto da ChatGPT.  I messaggi mal formulati infatti “mandano in confusione” l’intelligenza artificiale, generando risultati non buoni. Gli input talvolta contengono dettagli che d’altronde solo la mente umana può capire fino in fondo. L’intelligenza artificiale può essere programmata per rispondere alle domande e riconoscere schemi comunicativi, ma non potrà mai imparare la vera empatia, che è un valore fondamentale nelle vendite. Infatti, per essere in grado di mettersi nei panni del potenziale cliente e capire veramente cosa sta guidando il suo processo decisionale è necessaria una mente umana per cogliere efficacemente tutte le sottigliezze dell’interazione umana. In conclusione, il detrattore insisterebbe sullo stare attenti a non affidarsi troppo all’intelligenza artificiale, continuando piuttosto a dare la priorità alla creazione di relazioni con i propri clienti e dimostrando che le loro esigenze sono importanti. Ed è lecito pensare che anche il più ottimista ChatGPT user sia d’accordo con ciò, aggiungendo anche che va trovato il giusto equilibrio tra tecnologia e tocco umano, in quanto l’AI può aiutare l’umano a fare meglio il suo lavoro, ma non sarà mai un valido sostituto dell’interazione umana. Infine, abbiamo chiesto a ChatGPT se e in che modo può aiutare il sales team di un’azienda nelle loro attività, e questa è stata la risposta, molto simile a quelle che abbiamo immaginato noi. “ChatGPT può rivelarsi utile per un team di vendita in diversi modi: ChatGPT può attirare i clienti in modo personalizzato, può aiutare a generare lead per il team di vendita raccogliendo informazioni su di loro, può essere una soluzione economicamente vantaggiosa per le aziende e infine è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per aiutare il cliente. Tuttavia, l’utilizzo di ChatGPT per i team di vendita presenta anche alcune limitazioni. Ad esempio, ChatGPT potrebbe non essere in grado di gestire domande complesse che richiedono l’intervento umano. Inoltre, ChatGPT potrebbe non essere in grado di fornire lo stesso livello di personalizzazione e di connessione emotiva che può fornire un rappresentante di vendita umano. Nel complesso, ChatGPT può essere uno strumento utile per i team di vendita, ma per ottenere risultati ottimali dovrebbe essere utilizzato in combinazione con rappresentanti di vendita umani.” Seppur sia uno strumento nato da poco, grazie alle sue potenzialità ChatGPT rappresenta già un potenziale game-changer nel campo degli strumenti di intelligenza artificiale. In questo articolo abbiamo provato a ripercorrere i pro e i contro di ChatGPT applicato alle vendite, ma sicuramente ci sono tanti modi per sfruttare questo tool a proprio favore, per aumentare l’engagement online del vostro business, per attirare un maggior numero di visitatori dal target di riferimento, e soprattutto per convertire ancora più vendite. Hai letto l’articolo e vorresti approfondire l’argomento? prenota qui una call gratuita e senza impegno

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Confessioni di un venditore: intervista a Giorgia di Valuelead

Confessioni di un venditore: intervista a Giorgia di Valuelead

C’è un prospect molto interessante ma non sai come approcciarlo nel miglior modo? Hai bisogno di strumenti online efficienti per il tuo sales e marketing ma non sai quale scegliere? Problemi come questi sono all’ordine del giorno per le aziende, soprattutto B2B, dove le vendite svolgono un ruolo cruciale nell’ottenere ricavi e crescita. Oggi risponderà ad alcune nostre domande Giorgia, Responsabile Sales di Valuelead, che il 9 Febbraio sarà presente al Webinar “Sales e marketing: nemici per la pelle?” dove racconterà alcuni segreti del digital sales, tra cui come affrontare un lead a freddo, gli strumenti del contatto sales b2b, e i trend del 2023 nel digital sales e marketing. Ciao Giorgia, grazie per essere qui e rispondere alle nostre domande. Partiamo con la domanda più attesa, ossia cosa deve fare un venditore nell’epoca digitale per parlare con i suoi prospect, e soprattutto con quelli che possono veramente chiudere un contratto ed essere dei buoni clienti a lungo? Il miglior modo per sapere cosa fare è avere in mente il proprio prospect ideale, conoscerlo quasi come fosse il tuo migliore amico. Devi sapere le sue abitudini, conoscere la sua storia (ovviamente entro i limiti) con l’aiuto di LinkedIn, mi preparo sulle possibili intersezioni tra le rispettive presentazioni, cercando punti in comune, qualcosa che leghi i due interlocutori, anche una banalità se necessario. Quindi riassumendo direi che è fondamentale studiare il prospect, arrivare veramente preparati all’incontro, e soprattutto non dico di conoscere ogni singolo aspetto della persona con cui parli, ma certamente di trovare quei punti d’incontro. Secondo te, una volta in call, quale tono comunicativo è meglio avere? un tono più friendly o più formale? Dipende molto dalla persona che hai davanti. Ad esempio, se la nostra buyer persona è un digital marketer, allora in media avrà un’età tra i 30 e i 40 anni, senza una prevalenza di genere maschile o femminile. Hanno una buona preparazione, sono giovani e quindi un tono friendly può andare bene. Ma la cosa più importante, ancora prima del tono, è l’arrivare preparati all’incontro, conoscere benissimo la materia e presentarla altrettanto bene, facendo sì che il messaggio arrivi diretto e preciso. Un altro punto da tenere a mente è il non spiegare troppo nel dettaglio, essere brevi ma precisi nella spiegazione e soprattutto nella vendita, senza raccontare ogni singola virgola che potrà essere comunque raccontata più avanti se sarà il caso. Infine, cercare sempre l’interazione con la persona, deve essere un dialogo, uno scambio di idee e necessità, porre domande anche se ne sai già le risposte, questo è fondamentale durante una conversazione di vendita. So che durante il webinar, tra le altre cose, parlerete degli strumenti digitali (e non) che possono facilitare il contatto, la conversazione e la vendita. Anche noi abbiamo elencato alcuni tool in un nostro precedente articolo, ma ci sveli i tuoi quali sono? Il primo su tutti è il CRM, che aiuta le aziende a comprendere, comunicare e servire meglio i propri clienti, portando a un conseguente aumento della redditività e della crescita. Subito dopo gli strumenti di prospecting, fondamentali per chi si occupa di vendite. Tra questi ci sono sicuramente Lusha e RocketReach, tool freemium online che grazie al loro database di email permettono di stabilire una connessione più veloce con i propri prospect e potenziali clienti. Fondamentale è anche l’e-mail automation, che aiuta non solo a migliorare la comunicazione con i clienti, ma soprattutto fa risparmiare parecchio tempo mantenendo inalterata l’efficacia delle campagne di marketing. Un altro strumento di prospecting, il più usato forse, è LinkedIn, dove si possono ricercare e trovare molte informazioni rilevanti da usare a proprio vantaggio durante l’incontro con il potenziale cliente. Infine, chi si trova a gestire i lead deve avere piena conoscenza degli strumenti digitali per la vendita, come Zoom e Google Meet. Concluderei infine con una domanda simpatica, chiedendoti quali sono le abitudini delle persone in call più comuni? e quelle più strane che hai mai visto? Avendo fatto molte call, ne ho viste di ogni, ma il tutto è sempre interessante perchè le diverse abitudini sono ciò che ci rappresentano e anche un po’ ciò che ci contraddistingue. Durante i molti incontri che ho fatto, ho avuto modo di parlare con tabagisti incalliti che non possono desistere dalla loro fumata, o anche persone che sono in casa con la famiglia e devono badare a 10 cose mentre sono in call. Immancabili sono gli animali domestici, io stessa ho un gatto che spesso pensa bene di salire sul tavolo e farsi una camminata sulla tastiera passando davanti alla telecamera, sempre quando sono in call ovviamente. Infine non possono mancare coloro che fanno le call alla guida dell’auto, altri che partecipano ai meeting direttamente dalla spiaggia, o in particolare il cliente che chiama mentre lui stesso è sugli spalti a vedere la Formula1 con le macchine che sfrecciano in sottofondo. Ti ringraziamo Giorgia per la tua disponibilità e per aver risposto alle nostre domande. È stato un piacere e spero lo sia stato anche per te passare il tuo tempo con noi. Vi ricordiamo che Giorgia sarà presente al webinar del giorno 9 Febbraio, dove parlerà di questi temi applicati alla teoria dell’account based marketing. Quando si parla di account based marketing, s’intende l’occuparsi di un cliente dalla A alla Z, metterlo al centro e seguire tutto il funnel dal momento del branding e posizionamento, fino alla lead generation.Puoi partecipare al webinar free-entry che si terrà il 9 febbraio 2023 dalle ore 16.30 attraverso questo link Giorgia è laureata in Innovation & Marketing all’Università Ca’ Foscari di Venezia, lavora per ValueLead da 3 anni, e porta con sè un’esperienza in ambito commerciale che inizia già in gioventù, partendo dal vendere gli spazi pubblicitari per il giornalino della scuola che frequentava. Hai letto l’intervista a Giorgia e vorresti conoscerla e approfondire l’argomento?

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